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Perché mi serve un bilancio di sostenibilità?

Cos’è un bilancio di sostenibilità? 

Un bilancio di sostenibilità, noto anche come bilancio ambientale o bilancio sociale, è un report che misura le prestazioni di un’organizzazione in relazione ai suoi impatti sociali, ambientali ed economici. 

In particolare, il bilancio di sostenibilità consente di valutare se l’organizzazione sta operando in modo sostenibile, ovvero se sta raggiungendo i propri obiettivi di sviluppo senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze. 

Il bilancio di sostenibilità fornisce una panoramica delle attività dell’organizzazione e dei loro effetti sui tre pilastri della sostenibilità: ambiente, società e buon governo (Environment, Social, Governance). Solitamente, il report include anche una descrizione delle politiche, delle procedure e delle azioni messe in atto dall’organizzazione per migliorare la propria sostenibilità. 

Il bilancio di sostenibilità è un importante strumento di accountability e di comunicazione, in quanto consente all’organizzazione di dimostrare il proprio impegno verso la sostenibilità e di trasmettere ai propri stakeholder informazioni trasparenti e verificabili sulla propria attività. 

Chi sono i portatori di interesse (stakeholder) delle imprese da coinvolgere in un bilancio di sostenibilità? 

Gli stakeholder coinvolti nel bilancio di sostenibilità possono essere molteplici e possono variare a seconda dell’azienda e del contesto di riferimento. Tuttavia, in generale, gli stakeholder principali che vengono considerati nella redazione del bilancio di sostenibilità includono le seguenti categorie:

Rappresentano i principali destinatari delle informazioni finanziarie e non finanziarie fornite dal bilancio di sostenibilità, in quanto sono interessati a conoscere le prestazioni dell’azienda e le sue prospettive di sviluppo sostenibile.

Rappresentano una parte importante degli stakeholder dell’azienda e sono interessati a conoscere le politiche e le attività legate alla responsabilità sociale dell’impresa, nonché alle opportunità di formazione e di sviluppo professionale.

Clienti e fornitori sono interessati a conoscere le politiche e le attività legate alla sostenibilità ambientale e sociale dell’azienda, in quanto queste possono influenzare la loro reputazione e la loro capacità di soddisfare le loro esigenze.

Rappresentano un’altra categoria di stakeholder che le aziende devono tenere in considerazione nella redazione del bilancio di sostenibilità, in quanto sono interessati a conoscere l’impatto delle attività dell’azienda sul territorio e sulla qualità della vita delle persone.

ONG e organizzazioni della società civile: possono rappresentare un importante canale di comunicazione e di monitoraggio per le aziende, in quanto possono fornire feedback e suggerimenti sulle politiche e le attività legate alla sostenibilità. 

In generale, il bilancio di sostenibilità deve essere considerato uno strumento di comunicazione strategico per l’azienda, che deve essere in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative dei propri stakeholder, al fine di costruire una relazione di fiducia e di collaborazione con loro. 

Quali sono le 3 dimensioni del bilancio di sostenibilità? 

Le tre dimensioni del bilancio di sostenibilità, anche chiamate pilastri della sostenibilità, sono: 

Ambiente: si riferisce all’impatto dell’attività dell’impresa sull’ambiente e sulla gestione delle risorse naturali, ad esempio le emissioni di gas serra, il consumo di energia e acqua, la gestione dei rifiuti, la biodiversità e la tutela dei suoli. 

Sociale: si riferisce all’impatto dell’attività dell’impresa sui diritti dei lavoratori, sulla salute e sicurezza sul lavoro, sulla diversità e l’inclusione, sulla comunità locale, sulla tutela dei diritti umani e sulla responsabilità sociale. 

Governance: si riferisce alla gestione e alla regolamentazione dei processi decisionali e di controllo all’interno di un’impresa, al fine di garantire l’adozione di pratiche sostenibili e la creazione di valore a lungo termine per tutti gli stakeholder. 

 

A questi tre aspetti di solito si associano altri due fondamentali: 

Economica: si riferisce alla capacità dell’impresa di creare valore a lungo termine per i propri azionisti, i propri dipendenti, i propri fornitori e la società nel suo complesso. Questa dimensione include la gestione finanziaria dell’impresa, la creazione di lavoro e di benessere, l’innovazione e la ricerca, la responsabilità fiscale e la trasparenza. 

Rendicontazione/comunicazione: si riferiscono alla pratica di divulgare le informazioni relative alla performance ambientale, sociale ed economica dell’impresa, al fine di fornire ai propri stakeholder una visione trasparente e affidabile delle proprie attività sostenibili. 

Il bilancio di sostenibilità permette di valutare le prestazioni dell’impresa in ognuna di queste tre dimensioni, integrandole con la gestione finanziaria tradizionale e fornendo una visione più completa e trasparente dell’impatto dell’attività aziendale sull’ambiente, sulla società e sull’economia. 

La mia impresa deve fare un bilancio di sostenibilità?

Chi ha l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità? 

Attualmente in Italia, l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità riguarda solo alcune grandi imprese quotate in borsa, in base alla Direttiva Europea 2014/95/UE sulla divulgazione di informazioni non finanziarie e sulla diversità (NFRD). In particolare, gli enti di interesse pubblico, come banche o assicurazioni, a prescindere dalla dimensione, e le aziende quotate, con almeno 500 dipendenti e un bilancio consolidato che soddisfi almeno uno di questi due criteri sono tenute a redigere il bilancio di sostenibilità: 

  • un totale di bilancio pari o superiore a 20 milioni di euro; 
  • un valore della produzione pari o superiore a 40 milioni di euro. 

La Direttiva sulla comunicazione della sostenibilità “Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)” è stata adottata in via definitiva dal Parlamento europeo l’11 novembre 2022 e dal Consiglio Europeo il 28 novembre 2022 e pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 16 dicembre 2022. 

L’applicazione delle regole previste dalla Direttiva CSRD avverrà tra il 2024 e il 2028 secondo diverse fasi: 

  • dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria 
  • dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali) 
  • dal 1° gennaio 2026 per le PMI e le altre imprese quotate. Le PMI potranno scegliere di non partecipare fino al 2028 

Che obblighi impone la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) per le aziende? 

La nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), approvata dalla Commissione Europea nel marzo 2021, introduce importanti novità per quanto riguarda l’obbligo di comunicazione delle informazioni non finanziarie da parte delle aziende europee. 

La CSRD stabilisce l’obbligo di fornire informazioni dettagliate e standardizzate sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance dell’azienda, inclusi gli obiettivi di sostenibilità e le politiche per raggiungerli. 

Tra le altre novità introdotte dalla CSRD ci sono: 

  • Un formato standardizzato per la comunicazione delle informazioni non finanziarie, che consentirà di confrontare più facilmente le prestazioni delle aziende e di agevolare l’analisi degli investitori e dei soggetti interessati. 
  • Un elenco di indicatori di sostenibilità obbligatori che le aziende dovranno comunicare, tra cui ad esempio le emissioni di gas serra, il consumo di energia, l’uso di risorse naturali, l’impiego di personale, la salute e la sicurezza sul lavoro, la diversità e l’inclusione, l’etica e l’integrità aziendale. 
  • L’introduzione di un meccanismo di verifica e revisione delle informazioni non finanziarie fornite dalle aziende. 
  • La CSRD sostituirà la precedente Direttiva sulla divulgazione di informazioni non finanziarie (NFRD) e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023, con una fase di transizione di un anno per le aziende interessate. 
Bilancio di sostenibilità

Come si crea un bilancio di sostenibilità? 

I passaggi necessari per crearlo correttamente

La creazione di un bilancio di sostenibilità richiede una serie di passaggi fondamentali, che possono variare a seconda delle esigenze e delle dimensioni dell’impresa. Ecco una sintesi delle principali fasi coinvolte nella creazione di un bilancio di sostenibilità

Definizione della strategia di sostenibilità

La prima fase consiste nel definire gli obiettivi e le priorità dell’impresa in materia di sostenibilità, sulla base della sua missione, della sua visione e dei bisogni degli stakeholder. Questa fase prevede anche la definizione di indicatori di performance (KPI) e di obiettivi misurabili e coerenti con gli standard e le normative internazionali. 

Raccolta dei dati

La raccolta dei dati è la fase più critica e complessa del processo di creazione del bilancio di sostenibilità. L’impresa deve identificare le fonti di dati necessarie per valutare le proprie prestazioni in materia di sostenibilità, sia interne che esterne (ad esempio, dati sul consumo di energia, sulle emissioni di gas serra, sui diritti dei lavoratori, sulla salute e sicurezza sul lavoro, ecc.). Questa fase richiede spesso la collaborazione di diverse funzioni aziendali e il coinvolgimento di fornitori e partner esterni. 

Analisi dei dati e reportistica

Una volta raccolti i dati, l’impresa deve analizzarli e interpretarli per valutare le proprie prestazioni in materia di sostenibilità e definire le azioni necessarie per migliorarle. Questa fase prevede la definizione di grafici, tabelle e altre rappresentazioni visive dei dati raccolti, che saranno utilizzati nella reportistica del bilancio di sostenibilità. 

Verifica esterna

Per garantire l’affidabilità e l’accuratezza delle informazioni contenute nel bilancio di sostenibilità, molte imprese scelgono di affidarsi a verificatori esterni indipendenti, che possono certificare la corrispondenza dei dati riportati con gli standard e le normative internazionali. 

Comunicazione e diffusione

Infine, l’impresa deve comunicare e diffondere il bilancio di sostenibilità a tutti gli stakeholder interessati, utilizzando canali adeguati come il sito web, le pubblicazioni aziendali, gli eventi, ecc. La comunicazione del bilancio di sostenibilità deve essere trasparente, chiara e facilmente accessibile, in modo da favorire il dialogo e l’interazione con gli stakeholder. 

Quanto tempo si impiega per creare un bilancio di sostenibilità? 

Il tempo necessario per creare un bilancio di sostenibilità può variare significativamente a seconda delle dimensioni dell’impresa, della sua complessità, del livello di maturità in materia di sostenibilità e delle fonti di dati disponibili. In generale, la creazione di un bilancio di sostenibilità richiede un impegno notevole e costante nel tempo. 

In media, le imprese impiegano diversi mesi per creare un bilancio di sostenibilità completo e accurato, ma il tempo effettivo dipende da molti fattori, tra cui: 

  • La disponibilità dei dati e delle informazioni necessarie 
  • La collaborazione e il coinvolgimento dei dipendenti e dei fornitori 
  • La complessità e la quantità di informazioni da riportare 
  • L’uso di strumenti e tecnologie avanzate per la raccolta, l’analisi e la reportistica dei dati 
  • La verifica esterna dei dati e delle informazioni riportate. 

In ogni caso, è importante sottolineare che la creazione di un bilancio di sostenibilità non è un processo a breve termine, ma richiede un impegno continuo e una revisione periodica per mantenere la rilevanza e l’efficacia nel tempo. 

Posso farlo senza l’aiuto di esperti?

Certamente! Se hai già intrapreso un percorso verso la riduzione del tuo impatto ESG ed hai una figura interna esperta in queste tematiche, non ci sono direttive che obbligano un ente esterno nella compilazione del bilancio. In caso contrario puoi affidartiad aziende come Foxwin che possano aiutarti nella creazione di un bilancio di sostenibilità che si integra alla tua strategia di business e la valorizza. Un bilancio che ti permette di mostrare a tutti i tuoi stakeholder quanto ti stai impegnando verso questi aspetti, migliorando così l’immagine e la reputazione della tua organizzazione. Un bilancio conforme alle direttive più recenti che ti rende preparato rispetto a tutti gli obblighi che arriveranno. 

Troppo complicato? Puoi iniziare con un piccolo passo!

Se devi ancora iniziare il tuo percorso verso la sostenibilità e vuoi intanto fare il punto della situazione valorizzando quello che fai di positivo e identificando delle possibili azioni di miglioramento degli aspetti più critici, ti supportiamo nello svolgimento di un assessment che ti permetterà di avere un Rating ESG. In meno di un giorno potrai avere un cruscotto digitale che quantifica il tuo impegno nelle 5 dimensioni: ambiente, sociale, governance, economica, comunicazione/rendicontazione.  In una settimana riceverai invece un report completo con la valutazione e le indicazioni sulle azioni da mettere in campo per migliorare il tuo impatto. 

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