
I dipendenti ne hanno passate tante negli ultimi 18 mesi, sia che stiano cercando di destreggiarsi tra responsabilità professionali e personali, sia che si stiano adattando al lavoro a distanza a tempo pieno, o che stiano navigando in un mercato del lavoro instabile di fronte all’incertezza economica. Le continue ramificazioni di questa incertezza sono al centro di un nuovo rapporto di Peakon, da cui è tratto questo articolo.
Durante questo periodo difficile, sono emerse due chiare tendenze:
- sempre più dipendenti vogliono che le opzioni di lavoro agile meglio conosciuto come smart working siano incluse nel piano di ritorno al lavoro della loro azienda
- molti dipendenti stanno pensando di lasciare il loro attuale datore di lavoro
Infatti, come mostra questo rapporto, il 27% dei dipendenti ha un basso punteggio di coinvolgimento ad indicare che stanno considerando di cambiare lavoro. Anche se ci muoviamo verso una nuova normalità, molte persone non sono interessate a tornare allo status quo precedente.
Dare un senso a come siamo arrivati qui
Secondo Peakon e il suo database è possibile capire come sono cambiate le intenzioni di turnover dei dipendenti durante la pandemia, e identificare cosa vogliono veramente i dipendenti.
L’incertezza creata dalla pandemia ha fatto sì che meno persone lasciassero volontariamente il loro lavoro durante questo periodo. Non a caso, il turnover volontario è sceso del 5,9% nella prima metà del 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nonostante le difficili condizioni di lavoro in molti settori, è emerso che i dipendenti che avevano intenzione di lasciare la loro posizione erano disposti a rimanere nel loro ruolo molto più a lungo durante la pandemia – 5 mesi in più, in media – riflettendo l’incertezza del mercato globale.
Mentre queste statistiche potrebbero implicare un aumento del livello di lealtà dei dipendenti, i dati legati al coinvolgimento dei dipendenti mostrano che è vero il contrario.
Anche se i tassi di employee attrition sono calati anno dopo anno, il 27% dei dipendenti attuali ha gli stessi comportamenti di chi ha lasciato l’azienda in precedenza. Questo ci dice che non c’è stata una maggiore lealtà dei dipendenti né che la soddisfazione sul lavoro ha guidato tale riduzione. Al contrario, i dipendenti erano riluttanti a lasciare l’azienda in mezzo all’incertezza del mercato del lavoro – incertezza che sta cominciando a svanire.
Una finestra di opportunità per le organizzazioni per agire
Nonostante il fatto che i dipendenti con bassi punteggi di coinvolgimento erano disposti a rimanere nei loro ruoli più a lungo durante l’inizio del 2021, ora stiamo assistendo all’ondata di dimissioni che quei punteggi in peggioramento avevano previsto. Un record di 4 milioni di persone hanno lasciato il loro lavoro negli Stati Uniti in Aprile: questo trend è stato considerato da molti come l’inizio delle “Grandi Dimissioni”.
L’attuale ondata di dimissioni può essere ancora in corso, ma guardando i comportamenti di punteggio dei dipendenti nei mesi precedenti alle cosiddette Grandi Dimissioni, è possibile capire non solo perché è successo, ma quando è iniziato e cosa avrebbero potuto fare le organizzazioni per prevenirlo.
Applicato a una sottosezione di oltre 500.000 dipendenti attivi, c’è una percentuale significativa di persone che mostrano comportamenti di punteggio simili a quelli degli oltre 60.000 dipendenti che hanno cambiato lavoro nell’ultimo anno, il che significa che le organizzazioni potrebbero ancora prevenire ulteriori dimissioni.
Pensare ad una nuovo coinvolgimento dei dipendenti per il futuro
L’Employee Expectations Report di Peakon si è concentrato su come le aspettative dei dipendenti sono cambiate in seguito alla pandemia. Sono emerse diverse tendenze chiave, tra cui:
- diversità, equità e inclusione;
- salute e benessere;
- crescita e sviluppo continui.
Lo stesso rapporto ha anche scoperto che la percentuale di commenti dei dipendenti sul tema del lavoro flessibile è aumentata del 125% nel 2020, rispetto all’anno precedente. Mentre ci avviciniamo timidamente a un mondo post-pandemico, queste tendenze e le aspettative dei dipendenti continueranno a evolversi.
Il potere dell’ascolto
Se anche tu vuoi mantenere basso il tasso di turnover o l’employee attrition, inizia a raccogliere dati dai tuoi collaboratori, chiedi loro dei feedback costanti su temi come il miglioramento del benessere al lavoro.
In questo modo potrai avere la reale percezione del sentiment dei tuoi collaboratori. Se in più riuscirai a chiedere loro feedback sulle criticità che riscontrano nel quotidiano li farai sentire parte attiva dell’organizzazione. Questi dati di rara qualità ti potranno essere utili in un secondo momento per capire quale direzione dare alle scelte strategiche dell’organizzazione.
Analizzando i feedback raccolti potrai capire quali sono le inefficienze più ricorrenti su cui lavorare e dare una risposta concreta al miglioramento del clima aziendale. Da oggi, inoltre, potrai anche automatizzare questo processo con un software creato appositamente: si chiama Fennec e ti permette di raccogliere, analizzare e presentare tutte le criticità della tua organizzazione.