Come applicare la pienezza al lavoro?
La pienezza al lavoro è uno dei tre principi delle organizzazioni Teal.
Voglio approfittare di questo spazio digitale per spiegare l’importanza della pienezza al lavoro e com’è possibile avere un’organizzazione capace di applicare questo principio.
Un’organizzazione che coltiva la pienezza al lavoro solitamente è un luogo in cui le persone possono mostrarsi liberamente per quello che sono. Normalmente nelle aziende siamo abituati a mostrare il nostro lato razionale, a mostrare ai colleghi quanto siamo bravi a risolvere i problemi e quanto siamo intelligenti.
Mostrare pienamente se stessi
In realtà noi siamo molto più che semplice raziocinio, esso fa parte di una sfera del nostro io che è quella del conscio, ma ci dimentichiamo che l’altra metà, il subconscio, è sempre presente. Inoltre, anche nel lato conscio del nostro io abbiamo delle caratteristiche che normalmente non siamo abituati a mostrare sul luogo di lavoro. Prendiamo ad esempio la capacità di prendersi cura delle relazioni, che comunemente viene considerata come il lato femminile e che non viene valorizzata dalle aziende. Nel curriculum non scriviamo quanti amici abbiamo o come gestiamo le relazioni. Le aziende valorizzano e cercano quello che comunemente viene chiamato il lato maschile, quello orientato al raggiungimento degli obiettivi.
L’importanza delle relazioni di qualità
Negli ultimi anni per fortuna sembra che la cura delle relazioni interne stia diventando un tema popolare nelle aziende, anche con lo scopo di aumentare il coinvolgimento dei dipendenti. Possiamo notarlo dal crescente numero di coach e facilitatori chiamati per risolvere conflitti interni e motivazione del personale.
In aggiunta a quanto detto possiamo suddividere il lato maschile in quattro aree diverse:
- Razionale
- Emozionale
- Spirituale
- Intuitiva
Le aziende sono normalmente luoghi in cui le emozioni non sono valorizzate, ho spesso sentito manager che redarguivano i propri collaboratori nel vederli ridere durante le ore di lavoro (Siamo qui per lavorare, mica giocare!). Se hai un’intuizione spesso ti viene chiesto di supportarla con numeri, altrimenti è inutile. Per non parlare del lato spirituale, che non viene nemmeno menzionato sul lavoro: se vuoi esprimere qualcosa di questo tipo lo fai in chiesa o con il tuo maestro spirituale…
In conclusione, Frederic Laloux nel suo famoso libro “Reinventare le organizzazioni” arriva a sostenere che se mostri solo il tuo lato razionale, usi un sedicesimo del tuo potenziale. Questa è una delle ragioni principali che spiega perché le persone sono alienate dal lavoro, dato che si sentono utili solo a spuntare le caselline dei compiti assegnati.
Una situazione simile si verifica se le persone non possono esprimere la loro creatività, le loro emozioni o le loro idee. Se non possono esprimere pienamente se stesse ogni lavoro allora perderà presto di significato e la motivazione, quindi il coinvolgimento, calerà inesorabilmente.
Come si fa ad essere umani in luoghi in cui non possiamo esprimerci?
Non è possibile, o almeno è molto difficile; per questo le persone quando sono al lavoro possono essere paragonate a dei guidatori che scelgono di inserire la prima marcia senza cambiarla mai, per paura di fare uno slancio maggiore.
La causa principale di questa paura è il giudizio altrui. Sospendendo questo giudizio che ognuno di noi ha verso il prossimo, possiamo iniziare a liberare le persone aiutandole ad esprimersi al meglio.
Come possiamo cambiare le cose e sostenere le persone ad esprimersi?
O meglio:
Come possiamo coltivare la pienezza al lavoro?
Ci sono molte piccole azioni che possono aiutarci a cambiare rotta, ingranare la seconda marcia e permettere a tutti di stare bene a lavoro; la prima è far percepire il luogo di lavoro come un luogo sicuro, in cui potersi esprimere come persona a 360 gradi senza timore che questo incida negativamente sul personale percorso di carriera.